Un laboratorio per l’inesistente – Livorno
LABORATORIO CON ARMANDO PUNZO
dal 17 al 21 gennaio 2018
Wintergarten – Atelier di teatro permanente
Corso Amedeo, 270 – Livorno
In occasione dei 30 anni della Compagnia della Fortezza, Armando Punzo realizzerà nel prossimo triennio una serie di laboratori, incontri e workshop, in diverse città italiane e all’interno del Carcere di Volterra, allo scopo di condividere, le tematiche e le pratiche della nuova ricerca artistica che sta conducendo insieme agli attori della sua compagnia, attraverso una metodologia unica che lo ha portato, in questi anni, alla creazione di opere nelle quali le pratiche perfomative si sono intrecciate a riflessioni filosofiche, liberandosi da vincoli stilistici e da riferimenti di genere, trovando nutrimento e stimolo nella ricerca e restituzione del vero senso di grandi opere della letteratura mondiale.
Il lavoro che ha caratterizzato la tappa di Livorno ha preso le mosse dalle sue due ultime opere teatrali, Dopo la Tempesta – l’Opera segreta di Shakespeare e Le parole lievi – cerco il volto che avevo prima che il mondo fosse creato, ispirato a J.L.Borges, nella quale i protagonisti abbandonano un’umanità apparentemente immutabile per cercare un’altra possibilità , dopo avere preso consapevolezza di far parte di un affresco che li ha disegnati per sempre icone immobili, ripetizioni di altre vite passate e future.
Incrinare il principio di realtà, quindi, a partire dai testi di Borges, nei quali il lettore viene costretto ad allontanarsi dalla razionalità e concretezza, e portato necessariamente a perdersi in un mondo di infinita immaginazione, di molteplici possibilità creative e assoluta libertà espressiva e di pensiero, nel quale i sogni rappresentano un vero e proprio genere letterario, cogliendo sempre l’essere umano nel momento in cui sta cercando se stesso fuori dalla vita ordinaria.
La struttura dei testi di Borges è aperta e mobile: c’è un germinare continuo degli elementi che si moltiplicano in mille direzioni non prevedibili logicamente. Nell’affrontare questo autore ci si ritrova non più di fronte ad uno scrittore, ma all’intero universo.
Come nel labirinto, metafora della vita e dell’universo o nel giardino dei sentieri che si biforcano e si riuniscono, dove si è portati continuamente tra il vero ed il falso, tra il reale e l’irreale, in una serie di infinite possibilità .
Cosa è reale? È reale quella finestra? Sono reali quelle punte di ferro? Sono reali quelle mura che ci proteggono? E l’aria che si muove dolcemente oggi, e il cielo che guardiamo sempre poco, e il sole nostro padre e madre, tutore, angelo custode che nasconde la sua corruzione in miliardi di anni, e la mia mano, e la notte che la nasconde, e i mei occhi che non possono vedersi se non in un riflesso, e la schiena dell’altro che non sarà mai la tua e la ricorda e te la rappresenta per non darti da pensare, e il cuore che batte nascosto il suo moto vitale infinito, che ripete con le sue fragili forze quello delle stelle, delle acque che battono una riva, che fluiscono tra morbidi argini e ferme specchiano il Narciso di un attimo, e la luna che cresce, decresce fino a farsi dimenticare, e l’anima che non si trova tra le viscere, in nessun luogo situabile, e l’amore oltre noi, insostenibile, che svela la nostra incapacità , e lo sforzo di comprendere la natura che c i sfugge come una tenera gemma che appare al mondo, e il colpo di un artiglio crudele e giusto, e le umane vicende che si ripetono senza tempo, e il dolore che ci cerca? Questo attimo è reale, solo questo, quest’attimo che li condensa tutti e li nega, li sospende, quest’attimo che non potrai mai trattenere e la cui forma svanirà per sempre per apparire in altre forme mutevoli
Armando Punzo
Partendo da queste riflessioni, nella pratica laboratoriale i vari spunti testuali forniti da Borges ai partecipanti sono stimolo per aprire nuovi sentieri, nuovi varchi possibili ed inattesi ai quali affacciarsi nella pratica della recitazione, della messa in scena, della creazione drammaturgica e del riverbero filosofico.
Il laboratorio è parte dei progetti Wintergarten – Atelier di teatro permanente e Knockout Atelier promossi dalla
Compagnia Dimitri/Canessa
www.dimitricanessa.com