Naturae – La valle della permanenza
Fortezza Medicea – Volterra
dall’11 luglio al 17 luglio 2022
direzione artistica Armando Punzo
cura e direzione organizzativa Cinzia De Felice
regia e drammaturgia Armando Punzo
musiche originali e sound design Andreino Salvadori
scene Alessandro Marzetti e Armando Punzo
costumi Emanuela Dall’aglio
movimenti Pascale Piscina
aiuto regia Laura Cleri
assistente alla regia Alice Toccacieli
aiuto scenografo Yuri Punzo
collaborazione alle scenografie Luca Dal Pozzo, Marian Iosif Petru, Domenico Prospero, Luisa Raimondi
assistenti ai costumi Tarek Omezzine, Romeo Bogdan Erdei, Pasquale Concas, Marta Panciera, Francesca Mandalà, Sara Fazio, Irene D’alò, Serena Dibiase
collaborazione drammaturgica Alice Toccacieli, Francesca Tisano, Fabio Valentino, Paul Cocian
collaborazione artistica Elisa Betti, Rossella Menna, Elena Turchi
in scena Abd Al Monssif Abd Arahma, Ciro Afeltra, Arduini Alessandro, Saverio Barbera, Nicola Maria Giuseppe Bella, Francesco Bellinghieri, Amaell Ben Nour, Nikholas Ssis Braz Berardi, Paolo Brucci, Valentin Bucur, Angelo Busacca, Francesco Cavallaro, Daniel Chukwuka, Paul Andrei Cocian, Pasquale Concas, Giovanni Cubito, Cuka Ismet, Lucio Di Iorio, Fabrizio Dipasquale, Armando Di Puoti, Romeo Bogdan Erdei, Fallica Salvatore, Salvatore Farina, Giovanni Fontana, Federico Furlan, Salvatore Giordano, Francesco Guardo, Rezeg Hamadi, Antonio Iazzetta, Naser Kermeni, Nik Kodra, Urim Laci, Patrik Lacomare, Antonio Lanzano, Li Jin Jie, Giuseppe Licata, Alessandro Lorena, Vito Maenza, Emanuele Matarazzo, Luca Matarazzo, Amin Montassir, Antonio Nastro, Arjon Nezhai, Tarek Omezzine, Marian Iosif Petru, Fernando Poruthotage, Fabio Prete, Domenico Prospero, Massimiliano Quartarone, Arian Quku,Elio Rotnodale, Marco Ruggieri, Ivan Savic, Saimir Serjani, Marian Jan Stamate, Salvatore Stendardo, Timon Tarantino, Dritan Ternova, Fabio Valentino, Alessandro Ventriglia, Stefano Vezzani Zou Zhi Peng.
Elisa Betti, Francesca Tisano, Isabella Brogi, Armando Punzo, Andreino Salvadori
direzione organizzativa Cinzia De Felice
coordinamento attività centro nazionale teatro e carcere Eva Cherici
responsabile amministrativo e produzioni Elina Pellegrini
responsabile attività formative Marzia Lulleri
segreteria e contabilità Giulia Bigazzi
assistenza organizzativa Jacopo Angiolini, Silvia Pasquinucci, Roberto Raspollini
collaborazione organizzativa Associazione Vaioltre!
media e comunicazione Simone Pacini
progettazione grafica Funambulo Lab
documentazione fotografica e foto di scena Stefano Vaja
documentazione video Nico Rossi, Francesco Zollo, Gabriele Ciandri / Vaioltre!
ufficio stampa Pepitapuntocom / Rossella Gibellini, Anna Maria Manera
direzione tecnica Carlo Gattai
light design Andrea Berselli
sound engineering Alessio Lombardi
collaborazione agli allestimenti Elisa Bertini
consulenza tecnica Ing. Paolo Cantini
consulenza del lavoro e amministrativa Studio Picchi Associato
assistenza informatica Andrea Rossi
social media partner Fattiditeatro
Negli ultimi otto anni il lavoro della compagnia della fortezza è stato guidato dalla ricerca dell’ordine e della bellezza nella natura umana. senza alcuna volontà iniziale sono emerse una narrazione e una visione dell’uomo che ci hanno fatto scegliere di riscrivere l’opera di Shakespeare per sconfessare una superstizione che vede l’uomo ripetersi all’infinito sempre uguale a se stesso, senza alcuna possibilità di cambiamento. In questo lungo viaggio di auto-formazione, due figure, lui e il bambino, sono diventate protagoniste di una nuova visione che ha spazzato via i
fondamenti intoccabili della filosofia esistenziale dell’occidente, per la quale a partire dal ‘900 sembrava non essere più possibile sognare un nuovo uomo e un nuovo mondo. l’accettazione della nostra esistenza e della nostra natura umana, per come è stata descritta da Shakespeare, dal canone occidentale e dai suoi innumerevoli epigoni (e dalla politica) sembrava essere diventato un muro insormontabile, un recinto dal quale non era più possibile uscire, se non pagando il prezzo di essere emarginati e considerati inconcludenti utopisti e illusi. Dopo la Tempesta è stato il primo capitolo di questa saga, che ha visto lui e il bambino lasciarsi alle spalle quell’affresco chiuso su se stesso, quello stadio primordiale dell’umanità, per andare, anche con timore, verso un ignoto tutto da scoprire.
L’incontro con l’opera di Borges ha poi suggerito un grado di intelligenza ed evoluzione umana superiore: la sua scrittura non indugiava sulla copia dell’esistente, ma richiedeva uno sforzo consapevole e un lavoro da compiere per affrancarsi da se stessi e lanciarsi oltre lo steccato dei nostri limiti e della cultura attuale della paura e della morte. Così è nato Beatitudo. Naturae – la valle della permanenza è l’ultimo capitolo, è la rivelazione, la riscoperta in noi di qualità dimenticate, negate, soppresse. è frutto della contro-scrittura che si è generata in questi otto anni, come un filtrato luminoso che si opponeva alla mancanza di luce e speranza che avevamo riscontrato in noi e negli altri. Quelle qualità hanno preso forma di entità simboliche concrete, stilizzazioni, che permettono al nostro protagonista, una volta ritrovato lo sguardo puro dell’innocenza rappresentato dal bambino, di stabilire una diversa relazione col mondo.
Ci siamo resi conto che l’evoluzione umana è in essere, sempre, ed è questa che bisogna alimentare.
Non possiamo credere di essere arrivati alla fine della storia, è innaturale e non serve a migliorare la nostra esistenza, le relazioni tra gli uomini, una diversa idea di comunità fatta di persone sensibili e il futuro della nostra terra. L’homo sapiens è solo una fase, dobbiamo lavorare per guadagnarci l’homo felix, dobbiamo far crescere in noi la ricerca della libertà, dell’amore, della felicità. dobbiamo ricominciare a sognare un nuovo uomo e imporlo alla realtà.
Armando Punzo
Spesso la realtà annulla l’immaginazione, la fantasia, le proprie aspettative, la realizzazione di un progetto di esistenza con cui l’uomo si identifica. ma ci sono persone che costruiscono, per una reazione che potremmo definire rivoluzionaria, scenari fantastici di realtà possibili in situazioni assolutamente impossibili. messe in scena di racconti laici e sacri al tempo stesso, che in ambientazioni suggestive e insolite fanno visualizzare ed emergere la straordinarietà e l’unicità della loro esperienza artistica ed umana. seguendo il tema della rigenerazione umana
a cui si è ispirato tutto il percorso di candidatura di Volterra a Capitale Italiana della Cultura, consolidatosi poi nel riconoscimento regionale di Volterra Prima Città Toscana della Cultura, si vuole ribadire l’importanza, a partire dall’esperienza della compagnia della fortezza, di un’umanità che perseguendo ciò che era apparentemente impossibile, con le sue utopie realizzate, ha di fatto cambiato il corso delle cose.
Carcere di Volterra, Salina di Volterra, Triangolo Verde Peccioli, Teatro del Silenzio di Lajatico.
Le repliche degli spettacoli sono immaginate come dei quadri ambientati in 4 tra i luoghi più unici e simbolici del territorio. un progetto che conclude gli ultimi 8 anni di ricerca e lavoro della Compagnia della Fortezza. Il nuovo lavoro della compagnia, Naturae – la valle della permanenza, dopo il debutto nel carcere di Volterra, sarà seguito da un evento site specific nella Salina Locatelli di Volterra, per poi scomporsi in quadri per il grande spettacolo del teatro del Silenzio di Lajatico. in programma anche nell’Anfiteatro Triangolo Verde di Peccioli, Beatitudo, spettacolo cult della Compagnia, che sarà presentato in una suggestiva versione site specific.
Vediamo così la messa in scena di spettacoli anche storici che hanno rappresentato i momenti salienti di un lungo percorso di ricerca artistica, in alcuni dei siti più unici del territorio, alcuni dei quali sono stati riconfigurati dal loro uso consueto attraverso il teatro, innescando dei percorsi di visionaria trasformazione e rigenerazione dei luoghi attraverso l’arte e la cultura.
il progetto nasce dalla volontà condivisa di creare un grande evento collettivo che si estenda a tutto il territorio.
Un progetto legato come sempre a quanto la forza dell’atto artistico e la continua ricerca del superamento dei limiti del teatro della fortezza, riescono a generare e a riverberare all’esterno, un percorso visionario e composito, che prevede insieme agli spettacoli, Masterclass, mostre, installazioni, incontri e approfondimenti.
una produzione:
Carte Blanche – Tieffe Teatro
con il sostegno di:
MiC – Ministero della Cultura, Regione Toscana, ACRI-Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio Spa, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Comune di Volterra, Comune di Pomarance, Ministero della Giustizia Casa di Reclusione di Volterra